AVVISI DI ACCERTAMENTO AMA

Continuano a pervenire avvisi di accertamento da parte dall’Ama, presentando ancora una volta diverse incongruenze, in particolare su:

– eventuali locazioni che riguardano l’immobile;

– mq errati;

– numero di occupanti errato;

– errata applicazione categoria catastale;

– mancata attenzione ai rifiuti speciali;

– vendita o acquisto dell’immobile in periodi diversi da quelli oggetto di accertamento;

– prescrizione parziale delle somme richieste;

– in alcuni casi addirittura pagamento già effettuato nei tempi previsti.

Ricordiamo che i termini per l’impugnazione di eventuali avvisi emessi su errati presupposti è  di sessanta giorni.

Anche per la rateizzazione i termini sono di sessanta giorni.

Il presupposto della tassa è il possesso, l’occupazione o la detenzone a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscetibili di produrre rifiuti urbani.

Si intendono per:

a. “locali”, le strutture stabilmente infisse al suolo chiuse da ogni lato o su tre lati

verso l’esterno, anche se non conformi alle disposizioni urbanistico – edilizie;

b. “aree scoperte”, sia le superfici prive di edifici o di strutture edilizie, sia gli spazi

circoscritti che non costituiscono locale, come tettoie, balconi, terrazze, campeggi,

dancing e cinema all’aperto, parcheggi, comprese quelle riferibili alle utenze non

domestiche pur aventi destinazione accessoria o pertinenziale di locali a loro volta assoggettati al prelievo;

c. “utenze domestiche”, le superfici adibite a civile abitazione e relative pertinenze;

d. “utenze non domestiche”, le restanti superfici, tra cui le comunità, le attività

commerciali, artigianali, industriali, professionali e le attività produttive in genere.

Fermo restando quanto stabilito all’articolo 8 del presente Regolamento, sono

suscettibili di produrre rifiuti urbani i locali e le aree predisposti all’uso anche se di

fatto non utilizzati, considerando tali quelli anche dotati o dotabili di un’utenza attiva

o attivabile ai servizi di rete (acqua, energia elettrica, gas) o di arredamento e, per i

locali ad uso non domestico, quelli forniti di impianti, attrezzature o, comunque,

ogniqualvolta per i medesimi siano stati rilasciati, da parte degli enti competenti,

anche in forma tacita, atti assentivi o autorizzativi per l’esercizio di attività

nell’immobile, o sia stata presentata a tal fine una dichiarazione o comunicazione a pubbliche autorità, da parte del titolare.”

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